SFIDA - Vita Indipendente

 

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Il Manifesto della Vita Indipendente

 

Vita Indipendente è, fondamentalmente, poter vivere proprio come chiunque altro; avere la possibilità di prendere decisioni riguardanti la propria vita e la capacità di svolgere attività liberamente scelte, con le sole limitazioni che hanno le persone senza disabilità.

 

Vita Indipendente vuol dire affrontare tutte le questioni che riguardano specificatamente le persone con disabilità secondo una particolare filosofia che potremmo definire della libertà nonostante la disabilità.

 

Vita Indipendente non dovrebbe essere intesa  in termini di "vita per conto proprio", magari con un lavoro adatto alle proprie capacità ed ai propri interessi, o con una intensa vita sociale.

 

Vita Indipendente non coincide neppure con il "fare da sé" le cose, con l'essere autonomi. Questi sono, o meglio possono essere, solo alcuni aspetti del vivere in maniera indipendente.

 

Vita Indipendente ha a che fare con l'autodeterminazione. È il diritto di perseguire una linea di azione ed è la libertà di sbagliare e di imparare dai propri errori, esattamente come le persone che non hanno una disabilità.

 

Vita Indipendente riguarda soprattutto le persone con disabilità. Tuttavia i soggetti che hanno sperimentato tale filosofia di vita sanno di aver reso la libertà anche alle loro madri, padri, fratelli, figli, mogli, mariti, compagni, ecc.

 

Vita Indipendente non è facile, e può essere anche rischiosa, ma milioni di persone con disabilità ritengono che valga la pena correre questo rischio per non rassegnarsi ad una vita di dipendenza, di delega, con possibilità limitate ed aspettative mancate.

 

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CONVENZIONE O.N.U. SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

(Ratificata dall’Italia in data 03 marzo 2009)

 

Articolo 19

Vita indipendente ed inclusione nella comunità

Gli Stati Parti di questa Convenzione riconoscono l’eguale diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella comunità, con la stessa libertà di scelta delle altre persone, e prendono misure efficaci e appropriate al fine di facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale diritto e della piena inclusione e partecipazione all’interno della comunità, anche assicurando che:

(a) le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, sulla base di eguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione abitativa;

(b) le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi di sostegno domiciliare, residenziale o di comunità, compresa l’assistenza personale necessaria per permettere loro di vivere all’interno della comunità e di inserirsi e impedire che esse siano isolate o vittime di segregazione;

(c) i servizi e le strutture comunitarie destinate a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di eguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adatti ai loro bisogni.

 

Anno 2013

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Forse per noi pugliesi la strada è ancora molto lunga, ma è stata tracciata