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Seguito dell'intervista:

Lorenzo FUMAGALLI (Assistente sessuale in collegamento telefonico con Zurigo - Svizzera)

..............c’è tutto un approccio anche di questo tipo. La prestazione in genere dura da 40 minuti ad un’ora, però poi c’è tutto un clima dopo che va anche preso in considerazione, comunque non tassato, ecco.

 

Stefano MENSURATI – Senta, si tratta di un’attività in qualche modo riconosciuta dalla legge in Svizzera o no?

 

Lorenzo FUMAGALLI – In effetti, sì, siamo anche sostenuti dalla Confederazione che dà una sovvenzione, non molto grande ma comunque la dà, per cui la legge svizzera non vieta assolutamente questo tipo di attività, altrimenti non mi permetterei neanche di svolgerla.

 

Stefano MENSURATI – Secondo lei, sarebbe giusto che questo tipo di assistenza venisse in qualche modo coperta dall’assistenza sociale, cioè venisse in qualche modo rimborsata dalla mutua?

 

Lorenzo FUMAGALLI – No, assolutamente no, perché la sessualità non è una malattia, non si può far passare o far pagare la Cassa, da noi si chiama la Cassa Malati, sarebbe sbagliato.

 

Stefano MENSURATI – Intendo dire, se la potessimo comparare a una forma di fisioterapia?

 

Lorenzo FUMAGALLI – No, neanche lì io sarei tanto d’accordo perché non è una terapia, il diritto alla sessualità può essere terapeutico, come però può esserlo anche per non disabili, però una sessualità vissuta in modo dignitoso e sereno è una buona terapia per tutti. Fin qui siamo tutti concordi, però da lì a fare passare tutto come una terapia è come un po’ un voler nascondersi dietro un qualcosa che  è sbagliato. Si può senz’altro fare delle terapie per migliorare, però in questo caso non vedo il senso di farlo passare come una terapia.

 

Stefano MENSURATI – Lei ha clienti fissi? Torna a trovare spesso le stesse persone?

 

Lorenzo FUMAGALLI – Sì, la mia clientela è solo fissa, è molto raro incontrare persone che richiedono questa  prestazione una volta sola. Anche perché io lavoro soprattutto con donne; le donne ci mettono molto di più degli uomini a prendere in considerazione questo servizio, c’è tutto un processo molto lento, molto profondo che fa sì che una volta che si decidono a contattare me ed i miei colleghi l’hanno fatto con cognizione di causa; per cui normalmente riprendono il discorso poi a scadenze più o meno regolari.

 

Stefano MENSURATI – Senta, lei parlava di sessualità e non di terapia. Allora, in questo quadro perché non è previsto il rapporto sessuale completo?

 

Lorenzo FUMAGALLI – Questa è una decisione che spetta soltanto a noi assistenti sessuali. Nel primo corso abbiamo deciso proprio come primo approccio a non comprendere il rapporto completo, però abbiamo anche notato che è un manco se si vuole, perché naturalmente ci sono tanti disabili che richiedono il rapporto completo per soddisfare le loro richieste. Nel secondo corso che si sta svolgendo adesso a Basilea ci sono dei partecipanti che sono predisposti a compiere un rapporto completo. Ogni assistente sessuale può mettere i limiti che vuole.

 

Stefano MENSURATI – Senta, ma lei nel momento in cui offre una prestazione sessuale in cambio di soldi, come fa a spiegare a se stesso o magari agli altri quando parla con qualcuno che non si tratta di prostituzione? Qual è la differenza, non trattandosi di una terapia, come ha tenuto a sottolineare, ma soltanto di un’assistenza alla sessualità?

 

Lorenzo FUMAGALLI – Sapendo che lavoro c’è alla base, voglio dire prima dell’assistenza in sé, molto spesso mi incontro  con gli educatori, con i genitori, come dicevo prima; molto spesso c’è un colloquio dopo, c’è tutto un approccio che la prostituzione normalmente non può offrire e non offre perché lì ogni minuto è centellinato. Non voglio assolutamente dubitare che ci sia nel mondo della prostituzione delle donne o degli uomini che offrono questa prestazione a persone disabili molto dignitose, molto degne della loro situazione. Possiamo immaginarci che talvolta uno ci mette mezz’ora, per cui questo è un discorso per il quale io non mi reputo di essere immerso nella categoria.

 

Stefano MENSURATI – Di offrire una prestazione di tipo…?

 

Lorenzo FUMAGALLI – Io non mi faccio questo problema, al limite se lo fanno gli altri. 

 

Stefano MENSURATI – Lei diceva, appunto, che siccome in realtà non offrite una prestazione sessuale, un rapporto sessuale completo, ma della tenerezza, le chiedevo se non c’è un po’ un rischio che quelle tenerezze costruiscano attorno al disabile un mondo del tutto irreale, finiscano per falsare la realtà, creando un legame affettivo fortissimo dal quale è difficile poi staccarsi. Cioè, non è mai successo che una disabile si sia innamorata di lei visto che questo tipo di tenerezze abitualmente nella sua vita non le riceve?

 

Lorenzo FUMAGALLI – Questo è un discorso molto importante. È vero, questo succede. Un punto forte della nostra formazione verteva proprio sul fatto del comunicare e questa è una parte che va comunicata in modo molto chiaro ed eventualmente bisogna riprendere il discorso per fare sì che la persona che ci richiede non si illuda che noi possiamo andare oltre, oltre il rapporto. E’ vero, ma è una situazione che capita tutti i giorni in tutti gli uffici, non è una situazione anomala il fatto che qualcuno si possa innamorare di un altro.

 

Stefano MENSURATI – Sì, però la differenza è che il disabile si trova in una posizione di debolezza, sa che quello è un rapporto in qualche modo anche pagato, perché chiaramente non riesce ad usufruire di queste attenzioni nella sua vita privata normale e quindi ci può essere un travisamento. Io volevo girare questa domanda al professor Federici. Vorrei chiederle, appunto, se può diventare una bolla di sapone che scoppia come dopo quando si è andati con una prostituta; chiaramente, il rapporto può essere in sé appagante, però poi ci si sente più soli di prima. 

 

Prof.  Stefano FEDERICI - Il rischio c’è, il rischio credo che sia un rischio reale. Quello di cui dobbiamo stare attenti è che noi indubbiamente ci portiamo dietro una cultura occidentale cattolica romana e che noi quando diciamo “illusione” immaginiamo che la realtà sia quella coniugale familiare, ma non è l’unica possibilità. E quindi, è quello che dicevo precedentemente, che quando parliamo di riconoscimento del diritto e di appagamento del diritto, probabilmente ci possono essere gradi diversi di appagamento e che non c’è soltanto un appagamento totale, maturo e completo o castità. Certo, ci rendiamo conto che in alcune situazioni ci sta una carenza di pienezza, carenza di ricchezza, ma non per questo ci deve essere assenza.

 

Stefano MENSURATI – Vito, se vuoi rivolgere tu una domanda al dottor Fumagalli, prego. 

 

Segretari provinciale SFIDA - Vito BERTI - Volevo chiedere al dottor Fumagalli: in Italia ha mai ricevuto delle richieste di prestazioni qui in Italia?

 

Lorenzo FUMAGALLI – Sì, io ho lavorato anche in Italia, certo; sono molto attivo anche in Francia, soprattutto a livello di conferenze e congressi.

 

Vito BERTI – Quindi, lei ha avuto dei disabili italiani che l’hanno invitata al loro domicilio per effettuare questo tipo di prestazioni?

 

Lorenzo FUMAGALLI – Esatto, esatto.

 

Vito BERTI – Grazie. 

 

Stefano MENSURATI – Io ringrazio davvero il dottor Lorenzo Fumagalli per questa importante testimonianza che ci ha fatto capire tante cose, ma credo una delle cose più importanti che un argomento di questo tipo oggettivamente è ostico da trattare e possa essere invece affrontato anche con grande serenità. Grazie, dottor Fumagalli anche per la franchezza con la quale ha risposto alle nostre domande e buona serata.

 

Lorenzo FUMAGALLI – Grazie a voi ed arrivederci.