Chi è affetto da epilessia, anche non
quotidianamente, ma solo di rado, ha diritto ad ottenere
l'indennizzo mensile dell'indennità di accompagnamento che,
per l'anno 2004, ammonta a 436,77 euro. E' questa, in sintesi,
la motivazione della Corte Suprema di Cassazione espressa
nella sentenza 21761, Sezione lavoro, che ha accolto il
ricorso di una persona sofferente di epilessia contro la
decisione del Tribunale di Teramo che, nel 2000, le aveva
negato tale indennizzo. La Cassazione, infatti, ha fatto
presente che quel che deve essere considerato, ai fini della
concessione dell'assegno, non è la quotidianità della
manifestazione del male che impedisce lo svolgimento autonomo
"degli atti della vita di tutti i giorni", ma la necessità di
compiere tutti i giorni determinati atti. "La situazione di
non autosufficienza che è alla base del riconoscimento del
diritto all'indennizzo è caratterizzata- è stato spiegato
nella sentenza 21761 dai supremi giudici-della permanenza
dell'aiuto fornito dall'accompagnatore per la deambulazione, o
dalla quotidianità degli atti che il soggetto non è in grado
di svolgere da solo: in tale ultimo caso è la cadenza
quotidiana che l'atto assume a determinare la permanenza del
bisogno che costituisce la ragione stessa del
diritto".
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